Casalgrande Alto e Boglioni

Un tempo i luoghi di potere erano i castelli: grazie al suo Castello, Casalgrande Alto è stato a lungo al centro della vita dell’intero territorio comunale.

“A Boglioni non c’era la scuola elementare e nemmeno la chiesa. Si andava a Casalgrande Alto a dottrina, seguendo scorciatoie sentieri e si indossavano gli zoccoli di legno.”

I due centri abitati erano divisi dalla statale che però era solo una carrettera: una straducola su cui passavano i birocci e i bambini gicavano coi carrettini fatti in casa.

 

Quanto a Boglioni (il paese basso), nel ‘600 l’area era solo una delle ville dipendenti dal Comune di Casalgrande, mentre ancora negli anni ‘30, questo centro presunto, era in realtà un villaggio tagliato in due dal canale e posto su un incrocio.

 

Il dopoguerra ha visto modificarsi notevolmente il volto di Casalgrande che da paese dedito principalmente all’agricoltura ha conosciuto un grande sviluppo economico e sociale.

Lo sviluppo industriale ha trasformato profondamente il territorio e il tessuto sociale e il fulcro della vita economica e sociale si è spostato dal Castello nella pianura sottostante.

 

Pare che il nome Boglioni derivi dal rumoreggiare che le acque del canale di Secchia facevano al centro della località: “i ribollimenti” dovuti al sistema delle acque chiuse, in dialetto chiamati i buiòun. E attenzione: ancora oggi in dialetto il nome è al maschile plurale e si dice “i Boglioni”, “andare ai Boglioni”, ecc..